Il materiale archivistico è ricco di sostanze che, pur non essendo le componenti primarie delle varie tipologie di documenti, hanno un impatto significativo sulla loro conservazione e sul processo di degrado ed invecchiamento.
In questo articolo parleremo di:
I materiali adesivi in archivio
Innanzitutto, libri, volumi e documenti sono ricchi di materiali adesivi, utilizzati soprattutto per le legature e per il trattamento e la lavorazione della carta.
Queste sostanze sono spesso di origine organica, soprattutto per quanto riguarda i documenti più antichi, e per questo motivo sono sottoposti a processi di degrado particolarmente rapidi che coinvolgono anche i supporti sui quali sono collocati.
All’interno degli archivi che contengono materiali di origine moderna, soprattutto realizzati lungo il corso del XX secolo, si possono trovare un numero elevato di adesivi di origine sintetica, come colle e nastri adesivi, che spesso sono agenti responsabili di danni irreversibili sulle carte sui quali sono collocati.
In particolare, il nastro adesivo tende a perdere la propria capacità collosa e a innescare dei processi di acidificazione, danneggiando in maniera rilevante i materiali con cui entra in contatto.
I materiali sintetici in archivio
Allo stesso modo, recentemente si è sviluppata l’abitudine di utilizzare, per la conservazione dei documenti negli archivi, materiali sintetici come buste in plastica, fogli di acetato, bande elastiche in plastica e così via.
Tutti questi materiali hanno processi di invecchiamento e di degrado molto accelerati che spesso coinvolgono le carte con cui entrano in contatto.
Spesso le plastiche subiscono una modificazione della pigmentazione che potrebbe interessare anche le pagine su cui vengono collocate e le bande elastiche sono molto sensibili alle fluttuazioni della temperatura che possono causarne lo scioglimento o l’irrigidimento causandone l’incollaggio irreversibile sulla carta.