In archivi e biblioteche spesso si nascondono ospiti sgraditi, che mettono a rischio i materiali conservati: sono gli insetti.
Abbiamo iniziato il discorso sugli insetti parlando dei pesciolini d’argento. Questo articolo sarà dedicato ai coleotteri (famiglia di cui fanno parte i tarli), molto comuni in archivi e biblioteche e che mettono a rischio sia le unità conservative (scaffali, librerie, mobilio in generale), sia i materiali conservati.
COLEOTTERI ANOBIDI E COLEOTTERI DERMESTIDI
Insetti a metamorfosi completa, (olometaboli) di dimensioni molto variabili. Sono caratterizzati dall’avere le ali anteriori indurite e trasformate in elitre che combaciano sul dorso formando una linea mediana dritta. Le ali posteriori sono membranacee e a riposo vengono ripiegate sotto le elitre; possono essere anche ridotte o assenti. Tipicamente hanno apparato boccale masticatore, un grande protorace, nascono da larve di vario genere, ma non polipode.
Le specie più rilevanti come biodeteriogeni in ambiente archivistico appartengono alle famiglie degli anobidi e dei dermestidi, vi sono comunque altre specie dannose in ambienti di conservazione, appartenenti a diverse famiglie.
La presenza dei tarli viene quasi sempre evidenziata dai caratteristici fori presenti sul legno: l’Anobium punctatum lascia fori di piccole dimensioni tondeggianti o leggermente ovoidali a bordi netti.
Altro segno inequivocabile è la presenza di rosura di legno dovuta all’azion
e delle larve all’interno delle gallerie. In effetti è rarissimo reperire l’insetto adulto: il periodo di sfarfallamento è brevissimo, dura il tempo sufficiente all’accoppiamento e alla deposizione delle uova che viene effettuata in fessure del legno, ma più frequentemente nei vecchi fori di sfarfallamento. Il periodo larvale, invece, può durare anche tre anni ed è quello che provoca la fuoriuscita di rosura, segno evidente di una infestazione in atto. I fori, come già detto, sono quelli di uscita dell’adulto alato.
Anobium punctatum:
Dimensioni: 3-5 mm
Colore: Marrone scuro.
Possono trovarsi ovunque, non solo in prossimità di mobili o materiali di legno.
Stegobium Paniceum:
Dimensioni:1,5 -3 mm
Colore: bruno scuro.
Corpo compatto di forma globosa. La larva è biancastra, esapoda e vive all’interno dei materiali di cui si nutre dove scava gallerie o camerette di nutrizione.
Attagenus unicolor:
Dimensioni: 3,5-5 mm
Colore: marrone scuro
Questi insetti si nutrono di sostanze di di origine proteica animale, provocando ingenti danni alla legature in cuoio e pergamena.
Il monitoraggio come primo strumento di prevenzione
Il monitoraggio degli ambienti di conservazione non si limita alla cattura di insetti o al rilevamento di tracce di essi, importantissimo in un ambiente di conservazione è anche il monitoraggio delle condizioni termoigrometriche. Un ambiente di conservazione non idoneo, crea diversi problemi al materiale archivistico e librario, non ultimo, in condizioni di temperatura ed umidità superiori alla media, l’insorgenre di infestazioni da insetti.
E’ consigliata la pulizia periodica degli ambienti e la loro l’ispezione generale, sopratutto in quei luoghi in cui non è previsto un costante utilizzo dei locali.
Alcuni brevi consigli per difendere le proprie collezioni dall’attacco degli insetti dannosi:
- posizionare zanzariere a trama fissa alle finestre
- garantire un adeguato regime di pulizia
- mantenere le condizioni di temperatura e umidità relativa nei valori consigliati
- ispezionare i punti poco frequentati
- utilizzare trappole entomologiche
- istituire una stanza di quarantena per il materiale in acquisizione
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