Come si conservano fotografie, CD, VHS, floppy disk e registrazioni sonore?

È molto comune trovare negli archivi anche ricche raccolte di supporti fotografici e di supporti derivanti da meccanismi di registrazione elettronica, come CD, VHS, floppy disk e registrazioni sonore.

 

In questo articolo parleremo di:

Media fotografici negli archivi

Per quanto riguarda i media fotografici, i più diffusi sono i negativi, di cui esistono moltissime tipologie a seconda dei materiali di cui sono composti, e le pellicole, che possono essere al nitrato di cellulosa, all’acetato di cellulosa e in poliestere.

Le pellicole al nitrato di cellulosa hanno processi di degrado molto difficili da prevedere, che possono essere dannosi anche per i materiali che vi entrano in contatto: il decadimento di questo tipo di pellicole, infatti, comincia con una decolorazione delle stesse, e un successivo rilascio di gas acidi che possono innescare processi di degrado in altri materiali e che rendono queste pellicole estremamente infiammabili.

Le pellicole all’acetato di cellulosa sono più resistenti, ma sono comunque propense a processi di decadimento che provocano soprattutto la modificazione della pigmentazione e la produzione di odore estremamente acido, dando vita a un fenomeno che in letteratura viene chiamato vinegar syndrome.

Le pellicole al poliestere, fabbricate a partire dagli anni Cinquanta del 1900, sono le pellicole più resistenti ai processi di degrado e di invecchiamento, e, per questa ragione, spesso vengono utilizzate per creare copie di consultazione di altre pellicole realizzate con altri materiali.

La conservazione delle fotografie

Per quanto riguarda le stampe fotografiche, invece, ne esistono di moltissime tipologie differenti, a seconda della tecnica utilizzata per la loro realizzazione.

In generale, la questione da tenere più in considerazione a proposito della loro conservazione e della salvaguardia delle immagini di cui sono veicolo, è la tendenza allo sbiadimento dei toni e allo schiarimento o allo scurimento dei colori, a seconda della tipologia del materiale. 

In generale, è stato riscontrato come il cold storage, una conservazione in locali refrigerati con temperature anche sotto lo zero, possa essere una soluzione efficace per l’inibizione dei processi di invecchiamento di tutti i materiali fotografici, e rimane quindi il miglior metodo di mantenimento delle condizioni di questo tipo di documenti.

Media contemporanei

Gli archivi che trattano documentazione moderna, in particolare risalente agli ultimi decenni del Novecento e agli esordi degli anni Duemila, possono contenere, inoltre, dei media derivanti da meccanismi di registrazione elettronica, tra i quali cassette audio, registrazioni fonografiche, VHS e floppy disk.

Tutti questi materiali sono estremamente fragili e sono soggetti a processi di invecchiamento molto rapidi.

Inoltre, è importante considerare che non è ancora possibile conoscere accuratamente il ciclo di vita di questo tipo di media, in quanto si tratta di materiale tendenzialmente abbastanza recente, ed è quindi molto difficile riuscire a prevedere quali saranno le tempistiche e le entità dei danni a cui saranno sottoposti.

 

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