Si narra che la carta, così come la conosciamo oggi, abbia origine 2,000 anni fa in Cina.
Fabbricata partendo da brandelli di stoffa, la carta venne usata per raccontare le cronache dell’epoca da un ufficiale di corte.
La carta dalla pianta di papiro invece, risale all’Egitto di 3000 anni fa.
Dall’antica Cina ad oggi, i metodi di produzione della carta sono ovviamente cambiati. Quante tipologie di carta esistono? Come ci si può assicurare che la carta si conservi nel tempo? Questo articolo risponderà a queste domande.
In questo articolo parleremo di:
Quali sono i tipi di carta?
Secondo l’enciclopedia Treccani, l’etimologia della parola carta deriva dal latino “charta” che a sua volta deriva dal greco χάρτης ovvero “foglio”.
La carta è un composto vegetale di fibre cellulosiche che formano fra loro legami che danno origine ad un tessuto.
Col tempo poi, l’industria della carta ha sviluppato diverse tipologie e diverse classificazioni in basi all’uso:
- Carta per scrivere
- Carta per stampa
- Carta assorbente
- Carta speciale
- Carta da impacco
Noi, ci concentreremo sulle prime due tipologie, che riguardano la carta utilizzata per giornali, libri, documenti, etc.
Come si fa la carta oggi?
Nonostante non si utilizzino più i sistemi di una volta, la produzione della carta è sempre qualcosa di affascinante.
La carta oggi deriva dalla pasta di legno, ovvero dallo scortecciamento e taglio di alberi più “mordibi” come il pioppo o l’abete.
A questo punto, tramite un processo meccanico o chimico, avviene l’estrazione delle fibre.
Dopo l’estrazione, delle macchine ad alta velocità e temperatura creano la carta che risulterà più opaca ma con una maggiore resa rispetto a quella creata dal processo chimico.
Durante il processo chimico invece, piccole schegge vengono bollite e la cellulosa viene isolata per effetto della temperatura e pressione durante la fase di cottura.
La cellulosa viene filtrata e liberata della sue impurità. Il risultato è una bassa opacità ma con resa minore.
Infine, ci sarà lo sbiancamento e raffinazione della carta e poi l’ultima parte della produzione che include il mescolamento con altre sostanze come coloranti e la formazione del foglio.
Il trattamento ultimo di superficie dipenderà dall’uso a cui viene destinata la carta.
Come conservare la carta
Per poter assicurare alla memoria storica un futuro, è importante poter conservare libri e documenti nel tempo, e la parola chiave è sempre e solo una: prevenzione.
Come abbiamo visto in fatti la carta è fatta di fibre naturali e quindi come tale, è normale che si deteriori nel tempo.
In più muffe, umidità, insetti, aria e luce sono nemici importanti per la carta a cui bisogna fare attenzione.
Una soluzione per poter prevenire il deterioramento della carta sono i contenitori realizzati con materiali idonei al contatto con i documenti.
Sostituendo infatti camicie e faldoni con materiale a ph neutro, e quindi non acido e senza colle acetiche o viniliche, si può fermare o rallentare l’imbrunimento delle carte, una delle cause principali del degrado della carta.
Questo processo, si chiama ricondizionamento.
Infine, è importante assicurarsi che libri e documenti siano in ambienti con un giusto tasso di umidità.
Luoghi o biblioteche com un alto tasso di umidità sono nocivi per la carta perchè favoriscono la proliferazione di muffe e insetti.